BATONIITE

Prof. Massimo Batoni.

Micromineralogia – Estetica e ricerca scientifica


E' nel 1962 che Massimo Batoni di Firenze si accosta al mondo dei Minerali. Epoca d'oro per gli appassionati. In Italia miniere e cave sono ancora attive e produttive. Abitualmente i cavatori scartano i massi "cariolati" che presentano delle cavità e rendono inutilizzabili le lastre risultanti; però questi vacuoli contengono talvolta dei minerali cristallizzati e per tale motivo risultano spesso la "mecca" dei ricercatori.

All'epoca non è ancora iniziata la febbre del mercato e quindi pezzi notevoli sono regalati o venduti a poco prezzo dai minatori ai ricercatori. Al mondo sono noti circa 3000 minerali e gran parte di quelli disponibili è di dimensioni centimetriche o più.

La collezione di Massimo s'incrementa grazie alle sue continue ricerche che si soffermano sulle particolarità mineralogiche più strane e spesso di difficile riconoscimento. In Italia vengono organizzate parecchie "giornate scambio" dove ricercatori di regioni diverse si ritrovano tutti assieme per scambiare tra loro i minerali rinvenuti nelle varie località italiane. Già famose sono quelle di Milano e Firenze. Vincolo strettissimo e seguito dagli appassionati: divieto assoluto di uso del danaro. Lo scambio deve essere tra "pezzi". Pena l'espulsione dalla manifestazione. Lo scambio consente di incrementare la collezione di ciascuno a costo zero.

Poi, con lo scorrere del tempo, a causa della globalizzazione, le miniere italiane progressivamente chiudono rendendo sempre più difficile agli appassionati mineralogisti il raggiungimento di quell'Eldorato italiano dei tempi passati. La legislazione italiana dal canto suo decide di istituire molti parchi naturali con divieto assoluto di raccolta di minerali, funghi ecc. come reazione al comportamento di pochi avidi, improvvidi raccoglitori (non è giusto definirli ricercatori) che usano tutti i mezzi (anche illeciti) per raccogliere campioni destinati al successivo commercio e lasciando "tabula rasa". I prezzi sono saliti e continueranno a salire.

Ma la passione per la ricerca e la raccolta permane in molti appassionati ed ovviamente anche in Massimo che nel frattempo è cresciuto, ha intrapreso un'importante carriera laureandosi e successivamente diventando Preside di un liceo di Firenze e nel tempo libero può coltivare ancora la sua ricerca.

Al giorno d'oggi i pezzi MACRO non sono facilmente ritrovabili (e solo occasionalmente) ma raggiungendo una vecchia miniera o cava ormai dismessa, tra le fessure delle rocce e nelle spaccature dei detriti si possono intravvedere degli invitanti luccichii che spronano a raccogliere e poi analizzare quanto trovato, accettando di dedicarsi anche ai minerali MICRO. Basterà disporre di una lentina a 10/20 ingrandimenti sul campo e di un microscopio binoculare a casa per apprezzare la bellezza e le caratteristiche di quanto rinvenuto.

Per le novità è importantissimo l'appoggio di strutture di ricerca, facoltà universitarie, che dispongono di attrezzature atte a riconoscere i minerali. Molto noto il Raman, strumento che grazie all'emissione di un raggio laser micrometrico modulabile puntato su un cristallo consente la produzione di un diagramma dove in ordinata appare la lunghezza d'onda emessa ed in ascissa la quantità di fotoni raccolti da un rilevatore dello strumento stesso. Il confronto con gli spettri di un'ampia banca dati dei minerali esistenti (che ad oggi sono diventati oltre 6000) consente di ottenere un'attribuzione probabilistica del minerale in questione. Poi occorre proseguire con altri sofisticati strumenti e quando tutto collima si può definire finalmente il minerale in questione.

Se i risultati finali segnalano invece che il minerale in oggetto non è noto, inizia un ulteriore studio volto alla risoluzione della struttura del cristallo e alla determinazione del suo reticolo cristallino. Dopo la pubblicazione in una rivista scientifica spetta all'International Mineralogical Association la convalida del tutto, la sua catalogazione e la siglatura. Di norma sono anni di lavoro. Per il Prof Massimo Batoni la collaborazione con l'Università di Firenze è di grandissima importanza. Nelle giornate scambio di Firenze è stata istituita la prassi della raccolta degli UK, dei minerali cioè che qualche ricercatore non riusciva a riconoscere (UnKnown) e che, dopo ripetute osservazioni da parte dei più esperti mineralogisti, venivano trasferite all'Università.

In particolare il Prof. Massimo Batoni ha continuato a ricercare nella miniera delle "CETINE di Cotorniano", dove, dopo aver trovato alcuni UK, risultati poi nuovi minerali, ha accettato che uno potesse riportare il suo nome.


La Batoniite nel 2023 è stato il primo minerale italiano a ricevere il riconoscimento di "Minerale dell'Anno" da parte dell'International Mineralogical Association .


Massimo è il Presidente degli "Amici Mineralogisti Fiorentini"

Vicepresidente dell'AMI (Associazione Micromineralogica Italiana)-

Massimo Batoni è coautore di due libri a cura dell'Ami e precisamente:

LE CETINE DI COTORNIANO - MINIERA & MINERALI

RAME NATIVO - Tesori mineralogici della Toscana.

Post Scriptum- un ricercatore e collezionista del AGMV scrive di Batoni

Il seminario si terrà il giorno 23/11/2024 dalle ore 11:30 alle ore 12:30 in sala Mascagni tra i Padiglioni 4 e 5 

Di 

VERONA MINERAL SHOW

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